Guy e Rosemary Woodhouse si trasferiscono in uno splendido palazzo newyorkese, fiduciosi che tale mossa sia di buon auspicio per la carriera di lui, attore che per ora ha trovato lavoro solo in alcune rappresentazioni minori e pubblicità televisive.
Nel palazzo, noto per alcuni tragici avvenimenti del passato, i due sono vicini dei Castevet, una coppia di ricchi anziani, rumorosi, impiccioni e strani, che ben presto stringono amicizia con Guy e ne monopolizzano velocemente l’attenzione.
La carriera dell’attore comincia a decollare seriamente e ottiene una parte importante, complice un tragico incidente occorso all’attore che aveva ottenuto il ruolo. Guy, rassicurato dall’occasione e dalle prospettive economiche cerca quindi di avere un figlio da Rosemary e, in seguito a una cena, la moglie si sente male, ha incubi e allucinazioni che non sembrano però frenare la volontà di suo marito.
Rimasta incinta, Rosemary si ritrova progressivamente sempre più sola: il marito sembra considerarla esclusivamente come una incubatrice del figlio e divide il suo tempo fra la carriera e i Castevet che peraltro, molto invadenti, consigliano la futura mamma su ogni singolo decisione, piccola o grande che sia, affidandola alle cure di un loro amico, uno dei migliori ginecologi della città.
Rosemary vive molto male la gravidanza, sia fisicamente che psicologicamente e quando comincerà a collegare alcuni indizi, anche grazie all’aiuto di un anziano scrittore suo amico, la terribile verità comincerà a farsi strada e Rosemary si convincerà che i Castevet e alcuni loro amici non sono gli innocui vecchietti che sembrano…
Ovviamente il finale sancisce questa sottomissione totale: drogata, stuprata, usata in ogni modo, sottomessa e ridotta a oggetto-incubatrice, privata di tutto, persino del latte che le viene asetticamente aspirato dal seno, Rosemary sceglie come unica reazione possibile l’accettazione del ruolo di madre, anche se di un bambino-mostro che sarà “suo figlio” solo finché piacerà a una volontà esterna.
Indispensabile la visione per qualsiasi cinefilo che si rispetti.