Posts Tagged ‘Tim Burton’

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Cannes 2010: tra i vincitori Elio Germano

24 Maggio 2010

Javier Bardem e Elio Germano migliori attori ex aequeo

E’ terminato ieri sera il 63esimo Festival di Cannes, premiando Elio Germano come miglior attore per la sua interpretazione in La nostra vita, di Daniele Lucchetti, unico film italiano in concorso alla chermesse. Il premio è stato dato in ex-aequo con Javier Bardem, interprete di Biutiful del messicano Alejandro Gonzalez Inarritu. I due film sono molto simili, entrambi hanno come protagonisti uomini soli che tentano, soprattutto con mezzi illeciti, di garantire un futuro dignitoso ai propri figli. Significativa la dedica di Germano dopo aver ricevuto il premio:

«Siccome la nostra classe dirigente rimprovera sempre al nostro cinema di parlare male della nostra nazione dedico il premio all’Italia e agli italiani che fanno di tutto per rendere l’Italia un paese migliore nonostante la loro classe dirigente». Cannes, vince film thailandese. Germano premiato come miglior attore, La Repubblica

Tim Burton, il presidente della giuria, ha commentato:

«Nessuna decisione è facile da prendere. Avevamo tutti dei favoriti che non hanno ottenuto alcun premio. Ma ho visto modi di fare cinema che non avevo mai visto finora. Quanto al premio dell’interpretazione ex æquo, era impossibile decidere tra due attori incredibili, due performance molto diverse su un tema tanto forte, la famiglia, che è stato il filo conduttore del festival». Le reazioni dei vincitori, CinEuropa.org

Ecco il video della premiazione del protagonista de La nostra vita:

Una sorpresa per la scelta del premio al miglior film, che è andato alla pellicola thailandese Uncle Boonme Who Can Recall His Past Lives del regista Apichatpong Weerasethakul. Il film, dal contenuto surreale e visionario, è  piaciuto molto all’eclettico presidente di giuria Tim Burton, e ha lasciato a bocca asciutta due pellicole inglesi che erano in pole position per ottenere l’ambito premio: Another Year di Mike Leigh, racconto realistico ed emozionante di vite comuni, e Route Irish di Ken Loach, viaggio nei mercenari su cui si basano molti eserciti nella guerra in Iraq. Alla consegna della Palma d’Oro, il regista Weerasethakul ha ricordato le molte vittime della rivolta a Bangkok dei giorni scorsi contro il governo thailandese. Inoltre, riguardo al suo film che ha destato giudizi contrastanti tra il pubblico e che racconta la storia di un uomo anziano che sul letto di morte rivive le sue vite passate, il regista ha affermato:

«Per me, il cinema è una ricerca personale. Ho provato a presentare un tipo di cinema differente, che spinge oltre i limiti, che lancia una sfida al pubblico e spero che sia fonte d’ispirazione, in particolare per i giovani. Il cinema può contribuire a una migliore comprensione delle diverse culture». Le reazioni dei vincitori, CinEuropa.org

Juliette Binoche, ritira il premio e ricorda Jafar Panahi

Juliette Binoche, madrina della rassegna, ha invece trionfato come miglior attrice protagonista con la pellicola Copia Conforme, una coproduzione italiana e girato in Toscana, del regista iraniano Abbas Kiarostami. Salita sul palco, l’attrice fa un nuovo appello per la liberazione di Jafar Panahi, il regista iraniano che avrebbe dovuto partecipare al Festival, ma che è rinchiuso in carcere dal regime del suo paese.

Sul palcoscenico l’attrice appare stringendo tra le mani un cartello con il nome di Jafar Panahi, giurato assente perché detenuto in Iran: «C’è un uomo in Iran che sta pagando la colpa di essere un artista. Penso a lui in questo momento e spero che l’anno prossimo potrà essere qui con noi. La sua è una lotta difficile, ma ogni Paese ha bisogno di artisti». Elio Germano vince la Palma dell’orgoglio, Fulvia Caprara, La Stampa

Il Gran Premio della giuria è stato assegnato al film francese Des hommes e des dieux di Xavier Beauvois dedicato ad un gruppo di monaci trappisti in Algeria, che dopo anni di condivisione con la popolazione musulmana, furono sterminati. Beauvois e il suo film erano tra i favoriti per la Palma d’Ora e per il premio al miglior attore, infatti il regista  ha affermato, un pò deluso: «Sono un grande fan di Tim Burton e mi fidavo degli altri membri della giuria, i cui film apprezzo». Infine, la miglior sceneggiatura è stata assegnata a Lee Chang-dong per Poetry, della Corea del Sud, mentre il premio come miglior regista è andato a Mathieu Amalric per Tournéè. Il cineasta ha chiamato sul palco le sue attrici spogliarelliste e ha affermato:

«Prendo questo premio come un invito a far parte della famiglia del cinema, un invito a entrare in ballo per il mio paese e un continente a lungo invisibile. … Penso che la Tournée continui. Il film uscirà nelle sale e spero che la voglia di vedere queste ragazze, cui ho rubato energia, sia contagiosa. La cosa bella è che il film è stato proiettato il primo giorno del festival ed è rimasto nei ricordi delle persone dopo 12 giorni». Le reazioni dei vincitori, CinEuropa.org

Il Festival si conclude in bellezza, con qualche sorpresa, ma anche con qualche polemica. Paolo Mereghetti, nella giornata finale della chermesse, scrive un interessante articolo su Corriere.it dove fa alcune riflessioni su come il mercato sia diventato l’elemento regnante anche a Cannes. Il critico esordisce così:

«Non era mai successo: il film scelto per aprire il più importante festival del mondo, Robin Hood di Ridley Scott, si poteva vedere al cinema prima che in Sala Lumière, per l’inaugurazione ufficiale. Questione di ore, certo, ma è una differenza che conta. E che sottolinea chi viene prima e chi viene dopo: vince il mercato, con le sue esigenze, e poi segue il festival con le sue liturgie. Forse bisogna partire da qui per capire che cos’è successo quest’anno a Cannes – tutti si sono lamentati per la qualità della selezione – e interrogarsi sul senso di una manifestazione che non nasconde più le proprie rughe. Sulla Croisette come in tutto il resto del mondo». Se il mercato vince (troppo) a Cannes, Paolo Mereghetti, Il Corriere della Sera

Per il momento non ci resta che goderci il riconoscimento al nostro attore italiano e attendere la prossima edizione di questo festival, che in ogni caso rimane un punto di riferimento per il cinema internazionale.

Approfondimenti:

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Cannes: è il turno di Wall Street e il festival continua tra pioggia, glamour e allegria

14 Maggio 2010

La bellissima attrice Kate Beckinsale

Ammirazione e invidia suscita l’ouverture della 63a edizione di Cannes. Tutto fila perfettamente, le star sulla Montee: Kate Beckinsale in una nuvola azzurra firmata Dior eclissa Eva Longoria, anche lei munita di strascico. Cate Blanchett, con un’aquila che le attraversa il vestito regale, e’ magnifica. Russell Crowe piu’ che Robin Hood sembra un ordinary man. Musica, cerimonia veloce, la madrina Kristin Scott Thomas, alla soglia dei cinquant’anni, non sbaglia una battuta in perfetto francese. La cantante Melody Gardot dedica una canzone al presidente di giuria Tim Burton che batte il piede divertito.

Eva Longoria sul red carpet

La cena al Majestic e’ convulsa, piove a dirotto, ma i fotografi intonano ”Singing in the rain”. C’e’ la festa nonostante il tempo capriccioso, la Beckinsale sfoggia un abitino che nulla lascia all’immaginazione e tacchi a stiletto. Il direttore Thierry Fremaux si aggira soddisfatto: ”Robin Hood” ha avuto una standing ovation di oltre 5 minuti. I primi due film del concorso buoni: interessante la ”Tournee” di Amalric, bello e doloroso il cinese ”Chongging Blues”. Applausi scroscianti per l’ultracentenario Manoel De Oliveira, che ha inaugurato ieri sera la sezione “Un Certain Regard”. Con il suo ”Strano caso di Angelica”, il regista portoghese gioca con l’amore e la morte di due giovani che non si sono mai incontrati. Anime gemelle attraverso lo specchio magico di una macchina fotografica.

Cate Blanchett in rosa sul tappeto rosso

E’ stato presentato oggi “Wall Street” e il momento non potrebbe essere piu’ indicato. La crisi mondiale fa sentire i suoi effetti: la strada verso il risanamento è lunga e faticosa come ricorda ogni giorno il presidente Obama. L’Europa non se la cava meglio, Grecia docet, e chissa’ cos’altro accadra’. Ed ecco Oliver Stone dopo 20 anni pronto a raccontare che cosa e’ successo in questi due decenni anche se come suggerisce il sottotitolo ”Il denaro non dorme mai”. Protagonista ancora Michael Douglas, alias Gordon Gekko (Oscar come migliore attore nel 1988).

I due protagonisti di Wall Street

”I tempi sono mutati – spiega Stone – Gekko e’ uscito dal sistema e non puo’ rientrarci, anzi dopo essere uscito di prigione tenta di riabilitarsi”. Ha scritto un libro (“Is Greed Good?”) in cui prevede l’imminente disastro economico e nel frattempo fa di tutto per riavvicinarsi alla figlia Winnie (Carey Mulligan), che invece non vuole avere a che fare con il padre corrotto e ha un fidanzato, Jake Moore, Shia LaBeouf, rampante agente di borsa e allo stesso tempo idealista e fervente ambientalista. ”Riprendere il ruolo di Gekko – racconta Michael Douglas – e’ stato elettrizzante. E’ stato un film importante per la mia carriera e non solo perche’ ho vinto l’Oscar. Interpretare Geeko dopo quello che e’ successo al mercato globale mi ha dato piu’ di uno spunto per riflettere”.

Se il primo era un ritratto della rapacita’ del capitalismo degli anni ’80, il sequel e’ appunto ambientato nei giorni del collasso finanziario americano. Come già World Trade Center, sulla tragedia dell’11 settembre, anche questo ha un approccio personale e non sociologico.

Oliver Stone, regista del film Wall Street

Leggi le altre notizie sul festival di Cannes!

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Angelina Jolie è una strega cattiva?

30 marzo 2010

Angie una strega? Solo con Burton!

Ancora notizie relative al progetto di Maleficent: secondo indiscrezioni riportate dal Los Angeles Times, il ruolo di protagonista nel film che reimmaginerà la favola della Bella addormentata nel bosco dal punto di vista della strega Malefica potrebbe andare ad Angelina Jolie. L’attrice, al momento impegnata sul set di The Tourist, pare infatti molto interessata al film e alla parte, ma la sua effettiva partecipazione sarebbe subordinata a quella di Tim Burton.

Resta da vedere quindi se il regista di Burbank accetterà di dedicarsi subito a questo nuovo progetto targato Disney o se, come ventilato, preferirà dedicarsi prima a Dark Shadows o al film in stop motion sulla Famiglia Addams.